Ciao Sergio

togliamo di mezzo subito l’interrogativo più semplice, le note:
do, mi, sol, si
compongono un accordo di Do Settima maggiore
c’è una piccola differenza con il classico accordo che chiamiamo volgarmente Do settima, le cui note sono do, mi, sol, sib perché l’intervallo tra la tonica (do, la nota fondamentale che da il nome all’accordo) e la sua settima (la nota si), può essere un intervallo maggiore (do si) o minore (do sib), in quest’ultimo caso nel linguaggio comune omettiamo di dire minore, ma nel caso in cui l’intervallo sia maggiore lo dobbiamo specificare altrimenti non si comprenderebbe la differenza.

Tornando alla domanda primaria . . .
In risposta a:

Quale è la regola con la quale si identifica un accordo?



è come se tu avessi chiesto perché quello che noi consideriamo il cognome non è il nostro nome e viceversa?
Stiamo parlando di Armonia, cito testualmente le parole riportate su Wilkipedia:
In risposta a:

L'armonia è il ramo della teoria musicale che studia la sovrapposizione "verticale" (simultanea) dei suoni, la loro reciproca concatenazione (accordi) e la loro funzione all'interno della tonalità.




Quindi è un argomento complesso, sono stati scritti trattati storici e insostituibili, per cui sarò inevitabilmente portato a semplificare se non addirittura banalizzare, perchè la tua domanda in realtà necessiterebbe di una risposta da Enciclopedia.
A proposito, senza cercare testi a livelli universitari o costosi, potresti dare un’occhiata alle pagine di Wilkipedia.

Comunque queste cose s’imparano e si assimilano con la teoria e molta pratica, esistono convenzioni che pure assimiliamo assieme alla teoria, radicano in noi l’abitudine a chiamare le cose con i loro nomi, così come sappiamo che un bicchiere è un bicchiere, sappiamo studiando l’argomento che un Do maggiore (composto dalle note do, mi, sol) si chiama Do maggiore, se lo suoniamo mi, sol, do oppure sol, mi, do resta sempre un Do maggiore (e come giustamente sottolinei sono rivolti), ma sappiamo anche ad esempio, che do, mi, sol, si pur essendo un Do settima maggiore può essere inserito sul pentagramma in vari modi e rimanere Do settima maggiore.

Potresti chiedere qual è l'utilità di una cosa simile, forse è (come del resto un po' tutta la musica è!) solo una questione di estetica. Scrivendo a mano su uno spartito lo svolgimento di un arrangiamento, può accadere di voler far suonare pe 2 battute consecutive lo stesso accordo, mentre un basso lo cadenza con le stesse note ma in scala e magari con un’estensione di 2 o 3 ottave. Cerco di fare un esempio banalissimo e stupidissimo:

prima misura e primo movimento do mi (2 note di un ottavo!)
prima misura e secondo movimento sol si
prima misura e terzo movimento do mi (ottava sopra)
prima misura e quarto movimento sol si (ottava sopra)
ecc. ecc.
durante quest’esecuzione di un basso un pianoforte può accompagnare con lo stesso accordo e la sovrapposizione dei due strumenti soprattutto se è anche ritmica (e magari con una discreta velocità d'esecuzione), può dare l’illusione sbagliata di una successione di accordi diversi.

Non sono certo che quanto ho scritto ti torni utile, ma volevo cercare principalmente di convincerti che le risposte ai quesiti che ti poni le troveresti sicuramente da solo con un po’ di studio sull’Armonia e molta pratica.

Qui Band-in-a-Box può esserti utile veramente!
Un piccolissimo esempio, scegli uno stile qualsiasi che abbia almeno questi strumenti: basso, pianoforte e chitarra. Scrivi solo nella prima misura Cmaj7 (il famoso Do settima maggiore), fai generare l’arrangiamento e dopo qualche secondo ferma il brano, confronta nella finestra di notazione quanto il software ha scritto nelle tre diverse tracce, sono sicuro che se fai questa cosa con vari tipi di accordi (tutte le sigle che ti vengono a mente) scoprirai parecchio.
In Armonia Band-in-a-Box non lo batte nessuno!


Sergio


Dal 1 Settembre 2022 non più attivo nel Web